QUALE ZUCCHERO SCEGLIERE?

zuccheri2Si, è vero. Abbiamo bisogno di zuccheri. Quali però? Quelli di cui ha bisogno il nostro corpo sono i glucidi, ossia quei carboidrati semplici e complessi presenti in tutti i vegetali, nella frutta, nei cereali e nei legumi. Lo zucchero invece che in molti consumano e del quale spesso abusano i nostri bambini è il saccarosio raffinato.

Perché lo zucchero bianco fa male?

Il nostro corpo non sopporta volentieri sbalzi di glucosio circolanti nel nostro sangue (glicemia). Quando assumiamo zucchero bianco abbiamo un assorbimento rapido a livello intestinale. Per bilanciare il livello di glicemia, il nostro pancreas (al cui interno hanno sede le isole di Langerhans) produce due ormoni, il glucagone e l’insulina. Il primo serve per innalzare la glicemia, il secondo per abbassarla.

Lo zucchero bianco scatena una reazione rapida del pancreas nella produzione di insulina. Questo porta ad una condizione fisica e mentale di stanchezza e di debolezza tale da ricondurre la persona a mangiarne ancora per sentirsi meglio, creando un circolo vizioso. Più nel corpo avvengono questi sbalzi glicemici e più saremo indotti ad introdurre cibo dolce, calorico e poco nutriente.

Il percorso si può riassumere in questi passaggi:

Più zucchero > più stanchezza > sovrappeso > obesità > rischio diabetico di tipo 2 (diabete mellito alimentare)

Lo zucchero bianco che troviamo nei nostri supermercati è un prodotto chimico, un dolcificante raffinato che deriva dalla canna da zucchero o dalla barbabietola. Certo, è uno zucchero di origine naturale ma viene reso ARTIFICIALE dal processo di lavorazione industriale. Per il nostro corpo è TOSSICO.

Sapete come viene prodotto? Il succo zuccherino ricavato dalla prima lavorazione della barbabietola o della canna da zucchero viene depurato con latte di calce. Con questo processo vengono distrutte tutte le sostanze organiche, proteine, enzimi e sali di calcio. Per eliminare la calce in eccedenza lo si tratta con anidride carbonica. Non finisce qui. Per eliminare il colore scuro subisce un ulteriore trattamento con acido solforoso e poi viene cotto, raffreddato, cristallizzato e centrifugato. Si ottiene così lo zucchero grezzo. Viene quindi filtrato e decolorato con carbone animale e, per eliminare i restanti riflessi giallognoli, viene sbiancato con ulteriori passaggi chimici. Ora è lo zucchero bianco e cristallino che tutti conosciamo.

A livello intestinale genera processi fermentativi e altera la flora batterica. Non vi è mai capitato di sentirvi stanchi e gonfi dopo aver mangiato dolci elaborati carichi di zucchero?

In America sono stati condotti diversi studi che mettono in correlazione la dieta ricca di cibi e zuccheri raffinati con l’aggressività e l’iperattività dei bambini. Il sistema immunitario viene indebolito dall’eccesso di zucchero: risulta meno capace di rispondere alle aggressioni esterne. Si stima che mangiare 50gr di zucchero bianco mandi in tilt la capacità fagocitaria dei globuli bianchi del 76% e questa diminuita difesa duri circa 7 ore dall’ingestione. Lo squilibrio acido che si viene a creare nel corpo, porta l’organismo a sottrarre calcio per tamponare gli acidi metabolici. Il calcio necessario lo preleva dalle ossa e dai denti. E’ stato ampiamente verificato che le popolazioni non raggiunte dalla cosiddetta “civiltà bianca” non sono soggette a carie o altre malattie dei denti. Con l’arrivo dei bianchi e dei loro prodotti alimentari raffinati (zucchero, dolciumi, alcool, pane), gli aborigeni dell’Australia, i Maori della Nuova Zelanda, gli Indios del Perù e dell’Amazzonia, i Pellerossa del Nordamerica ecc. hanno anch’essi cominciato ad essere soggetti alle stesse malattie dei bianchi e a riempire gli ambulatori dentistici e medici dei loro “civilizzatori”; l’incidenza della carie, che prima era una malattia a loro del tutto sconosciuta, e’ arrivata a colpire fino al 100% degli individui di queste popolazioni.

Dove si trovano gli zuccheri a lento assorbimento?

Li troviamo in tutti i vegetali integrali: dai cereali in chicco, ai legumi, alla frutta secca e ai semi, nelle verdure e nella frutta. I cereali integrali contengono la crusca che rallenta l’assorbimento degli zuccheri e favorisce il transito intestinale. Inoltre, negli strati più esterni del chicco e nel germe, vi è una buona percentuale di proteine e grassi che abbassano l’indice glicemico e soddisfano pienamente le esigenze nutrizionali.

Come fare per “disintossicarsi” dai dolci?

Iniziamo ad eliminare i dolci industriali, prodotti con farine raffinate. Smettiamo di consumare le bevande gassate e zuccherate. Ogni volta che ci viene voglia di un dolce mangiamo un frutto e beviamo una tisana a base di erbe con sentore dolciastro come la liquirizia, l’anice stellato, il tiglio. Iniziamo a bere acqua. Sono certa che la maggior parte di voi beve poco. Il nostro corpo ha sete. Se bevete meno di due litri di acqua al giorno siete disidratati. Non significa rinunciare completamente ai dolci ma scegliere consapevolmente di assumerli in modo sano ed equilibrato. Iniziamo a preparare noi qualche dolce in casa. Utilizziamo dolcificanti naturali e non trattati ma non abusiamone comunque! Ricordate la parola magica? EQUILIBRIO!

Quale “zucchero” usare?

  • Zucchero integrale di canna. Attenzione! Integrale! Nei supermercati trovate lo zucchero grezzo di canna… è già lavorato! E’ zucchero bianco imbrunito con melassa o colorante. Non è quello naturale! Lo zucchero integrale (lo vendono nei negozi bio o nei reparti equo-solidali dei supermercati. Io lo trovo anche all’Esselunga) è quello scuro, marrone. Ha una consistenza un po’ umida, non è cristallino e ha un odore che vagamente ricorda quello della liquirizia. Le migliori marche sono Mascobado, Panela e Demerara;
  • Malto (maltosio). Ve ne sono di diversi tipi: di riso, di grano, d’orzo, etc. Il suo gusto tende al caramello. Da usare con parsimonia perché ha un indice glicemico molto elevato;
  • Sciroppo d’acero. Può avere tre gradi di raffinazione, A, B o C, dove A indica il prodotto più raffinato. Cercate sempre di prendere il “C”. Contiene alcuni minerali come ferro, calcio, manganese e zinco;
  • Stevia. Le foglie di questa pianta sprigionano, masticate, un sapore dolce con un retrogusto di liquirizia. Non hanno alcun impatto sulla glicemia e non hanno calorie. La polvere che si estrae ha un potere dolcificante da 70 a 400 volte maggiore dello zucchero;
  • Succo d’agave. Il suo indice glicemico è molto basso e contiene fruttosio al 95%. Ha un gusto abbastanza neutro e dolcifica meno rispetto al malto e allo sciroppo d’acero;
  • Fruttosio puro. Rispetto al saccarosio ha un basso indice glicemico e un potere dolcificante maggiore ma non bisogna abusarne. E’ meglio assumerlo attraverso i cibi naturali (frutta e verdura) che lo contengono.
  • Xilitolo. Dolcificante naturale ottenuto dalla corteccia della betulla (Finlandia). E’ un’alternativa allo zucchero a basso contenuto di calorico (io lo prendo naturale su Embio.it);
  • Miele. E’ un prodotto animale. L’ape succhia il nettare dai fiori, lo elabora nel suo intestino e poi lo espelle. La maggior parte dei mieli in commercio sono raffinati ed estratti a caldo e questo comporta la perdita delle sue proprietà nutrizionali. Se lo prendiamo, acquistiamolo vergine, integrale, estratto a freddo e biologico.

Ricordiamoci invece di stare alla larga da Aspartame (E951), Acesulfame (E950) e Saccarina.. ve ne parlerò nel prossimo post!

 

1 commento

Trackbacks & Pingbacks

  1. […] industriale e a trattamenti chimici, ovvero sbiancato, arricchito e conservato. Utilizzate dolcificanti naturali con parsimonia e sale integrale naturale (io utilizzo il sale rosa […]

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.