GLUTINE SI O GLUTINE NO?
Questo è un argomento molto dibattuto. I casi di intolleranza al glutine e di celiachia sono in continuo aumento.
Cos’è il glutine?
E’ un complesso proteico presente in alcuni cereali (frumento, segale, orzo, avena, farro, spelta, kamut, triticale). La prolamina è una delle frazioni proteiche che costituiscono il glutine ed è la responsabile dell’effetto tossico per il celiaco. La sensibilità al glutine è molto diffusa, più di quanto si pensi. Crea un’infiammazione a carico dell’intestino che, nei soggetti geneticamente predisposti, danneggia la mucosa e i villi intestinali i quali non sono più in grado di assorbire le sostanze nutritive, provocando scompensi e malnutrizioni. Secondo autorevoli studi molti italiani ne soffrono: comporta avere disturbi simili a quelli della celiachia e dell’allergia senza però essere affetti da queste due patologie. I sintomi sono svariati: dolore e gonfiore addominale, diarrea, emicrania e perfino stanchezza. Con l’aiuto di test cutanei ed esami del sangue un allergologo è in grado di stabilire se si tratta di intolleranza od allergia (solitamente quest’ultima si manifesta a livello cutaneo e dell’apparato respiratorio).
Ma perché si diventa intolleranti?
Torno sempre alla mia parola d’ordine: EQUILIBRIO. I sempre maggiori riscontri di intolleranze ed allergie al glutine sono dovuti all’eccesso nel consumo dell’alimento. Nella nostra cultura culinaria il glutine è sempre stato presente e, non so voi, tra i miei nonni e conoscenti, non ho mai sentito di problematiche legate alla sua assunzione. Oggi ne mangiamo troppo, tutti i giorni, più volte al giorno. Pensiamo ai bambini, ad esempio: colazione con biscotti, spuntino a scuola con una merendina, a pranzo la pasta, a merenda focaccina o pizzetta e a cena un secondo con il pane o ancora la pasta. Tutta questa “abbondanza” di glutine la accumuliamo per anni. Quando l’organismo è saturo ecco nascere i vari disturbi.
Anche per chi non ha manifestato disturbi è importante diversificare l’alimentazione. Il nostro corpo ama la varietà! Cerchiamo di non mangiare glutine in ogni pasto della giornata. Ci sono diversi cereali che non lo contengono (riso, mais, quinoa, amaranto, grano saraceno, soia, miglio) e abbiamo una vasta scelta anche nei supermercati di prodotti “gluten-free” (sono quelli con la spiga sbarrata). Anziché mangiare tutti i giorni la pasta con condimenti diversi (ma resta pur sempre pasta) variamo i cereali!!!!
Lo scorso inverno, durante una lezione di kinesiologia, la nostra docente mi ha fatto il test e sono risultata sensibile al glutine. Mi ha detto di toglierlo completamente dalla mia alimentazione per tre settimane. Ha anche aggiunto che tutti dovrebbero fare, una o due volte all’anno, un ciclo di pulizia da glutine. Effettivamente era qualche mese ormai che mi svegliavo la mattina con la pancia piatta e di sera mi accorgevo di essere gonfia, a volte questo disturbo era molto evidente. Non ci volevo credere! In 3 settimane ho perso 4 chili mangiando normalmente e guardandomi allo specchio non ho avuto la sensazione di essere dimagrita ma di essermi sgonfiata, il mio corpo non tratteneva più liquidi. Oltre a questo mi sono sentita più energica e vitale. Sono stata decisamente meglio. Dopo le tre settimane ho iniziato ad introdurlo pian piano e, da allora, sto attenta a mangiare cereali contenenti glutine con moderazione, preferendo i farinacei “gluten-free” (nel frattempo mi sono innamorata della quinoa, è troppo buona!!!). Anche mio marito è risultato intollerante al glutine e lui stesso afferma di accorgersi di stare meglio quando non ne assume e di avere la pancia gonfia quando ne abusa.
Io inizio domani le mie tre settimane “depurative” senza glutine, mi “pulisco” prima delle feste dove ahimé sarà difficile non eccedere.
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