CIBO E CO2, L’INFLUENZA DELLE NOSTRE SCELTE QUOTIDIANE IN CUCINA
“La temperatura globale media è aumentata di 0,8 gradi centigradi dall’inizio della Rivoluzione industriale. Non sembra molto, ma le conseguenze sono enormi. Le calotte glaciali si stanno riducendo anno dopo anno. Situazioni climatiche estreme e cicloni sono in aumento. I cambiamenti climatici stanno già provocando danni all’ecosistema e mettendo in pericolo la vita di milioni di persone. Ed è solo l’inizio. Possiamo – e dobbiamo – diminuire le emissioni di CO2 del 50% entro il 2050. I paesi industrializzati dovranno diminuire le loro ancora di più, fino all’80%. Se lo faremo, potremo contenere l’aumento della temperatura globale sotto i 2 gradi. Gli scienziati concordano che si tratta di una condizione essenziale per evitare che il clima vada del tutto fuori controllo”. (Fonte: GreenPeace)
Non possiamo attendere oltre, dobbiamo iniziare subito a dare il nostro personale IMPORTANTE contributo!
Come ridurre il consumo di CO2?
Le nostre scelte quotidiane hanno un impatto importante sull’inquinamento del nostro Pianeta. Spesso ci troviamo a pensare che nel nostro piccolo non siamo responsabili delle emissioni di CO2 dell’ambiente e che, comunque, non possiamo fare nulla per ridurne l’entità o per “salvare” la nostra Terra.
Questo è un pensiero che dobbiamo allontanare e pensare invece che ogni piccola scelta ha la sua incidenza. Tante piccole scelte, tante piccole attenzioni, moltiplicate per milioni di persone, fanno una grande differenza.
Avete mai sentito parlare dell’ “effetto farfalla” ?
“Effetto farfalla è una locuzione che racchiude in sé la nozione maggiormente tecnica di dipendenza sensibile alle condizioni iniziali, presente nella teoria del caos. L’idea è che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema” (Wikipedia).
Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo (The Butterfly Effect, 2004)
Pensiamo al cibo. Mangiamo tutti i giorni più volte al giorno e le nostre scelte alimentari e il nostro comportamento in cucina possono avere grande influenza sulla riduzione dell’emissione di CO2.
Focalizziamo la nostra attenzione su questi importanti punti:
- RISPARMIO ENERGETICO -> Stacchiamo le spine e le prese multiple degli elettrodomestici quando non sono in uso. Anche quando sono spenti, i dispositivi elettrici assorbono energia in quanto connessi alla rete domestica;
- AFFIDIAMOCI AD ELETTRODOMESTICI DI GRANDE EFFICIENZA -> Sono responsabili del maggior consumo di elettricità in casa. Se sono vecchi, dovremmo sostituirli con quelli ad alta classe di efficienza. Avremo un doppio vantaggio: risparmieremo energia e ridurremo la nostra produzione di gas serra. Pensiamo a: frigorifero, forno, microonde, lavastoviglie, lavatrice, asciugatrice, condizionatore;
- COTTURA A VAPORE -> Cuocendo a castello è possibile preparare contemporaneamente più alimenti utilizzando un unico fornello. Ad esempio possiamo cuocere nella pentola in basso il riso, la pasta o i legumi e nei cestelli superiori gli ortaggi a vapore;
- UTILIZZIAMO I COPERCHI DELLE PENTOLE -> I coperchi ci permettono di ridurre i tempi di cottura, risparmiando gas o energia elettrica;
- NON ACQUISTIAMO PIÙ CIBO DEL NECESSARIO -> Spesso si ha l’abitudine di portare a casa grandi quantità di alimenti e di andare nuovamente a fare la spesa quando il frigorifero non è ancora vuoto. I cibi “vecchi” restano lì per essere poi buttati. Cerchiamo di consumare tutte le risorse a disposizione in casa, prima di passare nuovamente al supermercato;
- NON ACQUISTIAMO CIBI PRONTI E LAVORATI -> Partiamo dalla materia prima. Alimenti precotti e preconfezionati richiedono moltissima energia per essere prodotti. Senza considerare il fatto che portiamo in tavola alimenti raffinati senza valore nutritivo e ricchi di sostanze chimiche dannose alla nostra salute. Un doppio danno! Per noi e per l’ambiente!
- ACQUISTIAMO PRODOTTI DI STAGIONE E DA PRODUTTORI LOCALI -> Informazioni sulla stagionalità di frutta e verdura sono disponibili sul web e possiamo anche scaricare applicazioni sui nostri cellulari.Cerchiamo piccoli agricoltori locali per acquistare la nostra frutta e verdura a km0. Ciò significa non aver generato emissioni di gas per il trasporto fino al negozio o al supermercato. Preferire prodotti nostrani, vicino a casa, acquistati direttamente dall’agricoltore significa comprare prodotti di qualità, buoni per l’ambiente e per la nostra salute. La Coldiretti ha stimato che ogni pasto percorre in media quasi 2000 km prima di arrivare alla nostra tavola con conseguente emissione nell’ambiente di grandi quantità di CO2. Iniziamo a fare scelte consapevoli! Ci sono alimenti che troviamo nei supermercati tutto l’anno (ad esempio a pomodori, fragole o zucchine). Comprare alimenti fuori stagione danneggia l’equilibrio ecologico. Pensiamo al consumo energetico per il riscaldamento delle serre, l’energia necessaria alla loro conservazione se si tratta di prodotti colti che devono maturare nelle celle frigorifere o al trasporto quando provengono da altri paesi;
- SCEGLIAMO PRODOTTI DA AGRICOLTURA E ALLEVAMENTI BIOLOGICI -> La coltivazione tradizionale comporta un consumo energetico di gran lunga superiore rispetto a quello necessario all’agricoltura biologica (studio in corso presso l’Università di Pisa);
- PER ALMENO DUE GIORNI A SETTIMANA MANGIAMO “VEGAN” ELIMINANDO QUALSIASI PRODOTTO DI DERIVAZIONE ANIMALE -> E’ una scelta necessaria. Se vogliamo fare la differenza e fare una scelta etica e rispettosa per il nostro Pianeta, non possiamo pensare di mangiare carne e derivati senza preoccuparci delle conseguenze nefaste derivanti dagli allevamenti intensivi. Una ricerca americana ha evidenziato che il 51% delle emissioni di gas serra prodotte annualmente dal nostro Pianeta derivano dagli allevamenti industriali di bestiame. Un gruppo di ricercatori della Lancaster University ha condotto uno studio, con particolare attenzione alle emissioni di CO2, relativamente alla produzione di 61 alimenti. Carne e formaggi si trovano in cima alla lista dei cibi considerati maggiormente inquinanti. “Produrre il manzo provoca emissioni di gas effetto serra per chilo di proteine circa 40 volte più alte rispetto ai fagioli e 10 volte superiori rispetto alla carne di pollo”. Sapete quanta acqua occorre per produrre un kg di carne? In Natura, un pollo o un bovino consumano quantità irrisorie di acqua. Si nutrono di vegetali che sono composti per l’80% di acqua. Invece, negli allevamenti intensivi, un bovino mangia fieno. Si tratta di erba essiccata, senza acqua. L’acqua evaporata è sprecata. Se un bovino mangia 10 kg di erba, avrà mangiato per 2 kg e bevuto per 8. Se un bovino mangia 10 kg di fieno, avrà mangiato per 8 kg e bevuto per 2. Da qui le grosse risorse idriche necessarie, non solo per il bovino, anche per la pulizia della stalla. Per 1 kg di carne suina occorrono 6000 lt di acqua (l’equivalente di circa 188 docce). Per 1 kg di carne bovina occorrono 15500 lt di acqua! Pensiamoci prima di mettere in tavola tutti i giorni derivati animali!Ricordate inoltre che ridurre questi alimenti non sarà solo un aiuto per il nostro Pianeta, ne gioverà la nostra salute!!!
- STIAMO ATTENTI A RIDURRE L’IMBALLAGGIO -> La plastica e il cartone utilizzati per il confezionamento degli alimenti sono prodotti in grandi fabbriche che rilasciano importanti quantità di gas serra nell’ambiente. Preferisci i prodotti freschi sfusi rispetto a quelli già confezionati o surgelati, porta con te le borse per la spesa invece di acquistarle ogni volta.
- STIAMO ATTENTI A RIDURRE L’IMBALLAGGIO -> Utilizziamo maggiormente il vetro, può essere riutilizzato infinite volte. Prestiamo attenzione a fare in modo corretto la raccolta differenziata dei rifiuti.
- FACCIAMO COMPOSTAGGIO -> Se abbiamo il giardino facciamo il compost con gli scarti di cibo e il verde di scarto (foglie, erba). Mettiamo tutto in un bidone ammucchiandoli. Mescolando il tutto possiamo accelerare il processo di decomposizione.
- SCEGLI DI FARE ACQUISTI DI GRUPPO -> Avete mai sentito parlare di “GAS”? Sono i Gruppi di Acquisto Solidale. Partono da un approccio critico al consumo e applicano i principi di equità, solidarietà e sostenibilità dei propri acquisti. I criteri che guidano la scelta dei fornitori (pur differenti da gruppo a gruppo) in genere sono la qualità del prodotto, la dignità del lavoro e il rispetto dell’ambiente. Si presta grande attenzione ai prodotti locali, agli alimenti da agricoltura biologica od equivalenti e agli imballaggi a rendere.
- NON UTILIZZIAMO PIATTI E BICCHIERI DI PLASTICA -> Cerchiamo di evitarli il più possibile, utilizzando stoviglie lavabili e riutilizzabili. Se proprio non abbiamo scelta optiamo per quelli biodegradabili realizzati in bioplastica compostabile.
Come possiamo vedere, le nostre singole scelte quotidiane influenzano la salute globale del nostro Pianeta. Noi siamo parte del Tutto, non possiamo esimerci dal prenderci la responsabilità delle nostre azioni. Il cambiamento deve essere fatto qui e ora, non domani. Non rimandiamo. Facciamolo ora, prima che sia troppo tardi.
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